giovedì 8 novembre 2018

Wout Van Aert

Wout Van Aert - Ricordo delle Strade Bianche 2018

Indubbiamente il passaggio su Santa Caterina a Siena è il più emozionante dell’anno e la contraddizione che lo rende unico è che sia, di tanti, proprio il primo. Arriva a freddo, quando non sei ancora abituato alle corse, dopo la lunga pausa invernale. Arriva a tradimento perché sai già che tutto il resto sarà un po’ meno emozionante. Comincia tutto che tutto già finisce.

Quando penso alla fatica mi viene in mente lui e quella sua pedalata meccanica, innaturale, degli ultimi metri di Santa Caterina. Quel giorno me lo sono visto arrivare sconvolto, proprio davanti a l’obbiettivo, incapace di scegliere la traiettoria, persino di guardare. Ho pensato che mi sarebbe venuto addosso, e l’unica cosa che potevo fare era appiattirmi contro la transenna, diventare sottile come una sogliola e sperare che non allargasse troppo le ginocchia. Ho chiuso gli occhi ed ho sentito l’aria spostarsi, arrivando così a capire che era passato. Mai avrei pensato che pochi metri dopo sarebbe crollato a terra senza forze, una prima volta, poi una seconda, quasi fosse una personale via crucis (qui il video). Da quel giorno Wout Van Aert, Belga dal nome impossibile, è diventato uno dei miei corridori preferiti e non vedo l’ora di poterlo ammirare nuovamente in azione.

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