La Milano Sanremo gode ancora del fascino della "prima". Al mattino i corridori si incontrano al Castello e si rendono conto dell'impegno che li attende. La tensione è palpabile e sembra quasi che si tratti della prima gara della stagione. I favoriti (ma non tutti) si attardano nei motor-home mentre i Milanesi, incuriositi, si avvicinano. Gli stranieri scambiano due chiacchere tra di loro mentre gli Italiani sentono il peso di correre in casa. Tutto, la mattina, sembra possibile. Tutti partono con la remota speranza di riuscire a vincere, di azzeccare il colpaccio e conquistare la corsa della vita. Poi al richiamo degli altoparlanti i corridori si assembrano davanti al Castello ed improvvisamente cala il silenzio. Solo di tanto in tanto si alza la voce di un tifoso, un curioso: tutto il resto è religioso silenzio. Poi si accendono i motori delle moto che improvvisamente schizzano via; via le macchine, e quindi anche i corridori lasciano il pazzale e si dirigono verso la periferia sud. Quello che accade dopo però, è tutta un'altra storia.
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