mercoledì 24 febbraio 2010

Vecchio ciclismo hai trovato nuove vene. Le strade bianche di Toscana.

Quelle foto che sanno di antico sono preziose. Abbiamo trovato il nostro nord. Le Strade Bianche è una corsa nuova, nuovissima. Eppure ha il sapore del ciclismo vero. Del ciclismo da favola, quello delle campagne, delle colline deserte e dell’avventura. Non è così, ma mi piace pensare che lo possa diventare. E’ una corsa che difficilmente si risolve distante dal traguardo e per ora non è nulla più che una gara che prepara la nuova stagione. Ma ne subisco il fascino. Forse, in questo momento, alla ricerca di un ciclismo che mi entusiasmi davvero, questa corsa risponde con le sue strade candide e crudeli. Già sento l’odore della campagna e vedo un filare di cipressi che invita verso un vecchio borgo. Vorrei che una fuga di matti arrivasse al traguardo. Vorrei che il cinismo del gruppo venisse schiacciato dalla follia di un paio di sognatori che prendono e partono al mattino. Come per la Sanremo. Ricordate? I pazzi che partono al mattino. Ricordate? Abbiamo bisogno di un gesto folle ma ben congegnato. Di un attacco leggendario, di una grande azione che solchi quelle stradine altrimenti abbandonate all’ultimo straccio di inverno. Ne abbiamo bisogno più che mai.


1 commento:

Anonimo ha detto...

questi racconti sono belli però un po' vuoto!!arrichiscilo e fallo magari un po' piu divertente !!!cosi tutti potranno leggerlo,ahaha un altra cosa le parole che usi sono un po' complicate quelli che hanno difficolta a leggere (o stranieri)non ce la faranno mai a finire un solo paragrafo!!!ciao ciao