domenica 10 ottobre 2010

Il Signor San Luca

Tanto per rendere l'idea: nessuno prima di lui ha vinto consecutivamente quà sopra. Lui, più che mai, è l'uomo del San Luca; una salita feroce, cattiva ed affascinante. Una strada che si impenna nella tranquilla periferia Bolognese verso il Santuario che domina la città. Un porticato che affinca la strada e che la incrocia un paio di volte. Nel grande disegno di chi l'ha immaginato, il santuario è il piede della madonna ed il porticato il serpente. Il serpente, poveretto, ci rimette sempre. Eppure, ieri pomeriggio, l'Olandese Gesink ha proprio giocato da lingua biforcuta. Ha lasciato sfogare gli avversari. Hoogerland e Fuslgang in particolare, visto che erano i più pericolosi. Poi ha seguito la sfuriata di DanielMartin (interessantissimo giovane) e, quindi, si è mosso lui. Sul traguardo ha allargato le braccia ed ha urlato tutta la propria gioia. Primo due volte. Come Simoni, meglio di Simoni perchè lui l'ha fatto consecutivamente. Il pubblico era ammutolito. Tutti rivolti a Riccò, che quasi giocava in casa. Ma Riccò non ha digerito la salita dura e così, per noi, è emerso Scarponi, che si rivede dopo un po' di tempo. Mentre Visconti ha sofferto il finale, Nibali si è segnalato tra i primi, così come Kolobnev, cliente pericoloso il prossimo Sabato.
La partenza dal centro di Bologna è stata meravigliosa. Questa grande corsa merita Piazza Maggiore, come Sanremo e Lombardia meritano Castello Sforzesco e Piazza Duomo. La città è stata invasa dai motor home delle squadre, che hanno paralizzato il traffico, ma i Bolognese hanno retto bene, forse distratti da una situazione amministrativa disastrosa. Ma ieri il cielo era chiaro, ed era caldo. L'illusione di questa stagione regge. Tutti sappiamo che stiamo scivolando verso il lungo inverno. Manca ormai solo la grande corsa del lago. Tutti sappiamo che la luce ormai è fioca, ma facciamo finta di nulla. Sono le ultime pedalate. le più tristi. le più meravigliose.
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