sabato 8 settembre 2012

La terra di quà dell'Orba.

Ed al di là dell'Orba già si intravede il monte Tobbio
C'è un angolo di mondo in cui il tempo fatica a scorrere. Incastonato tra l'appennino Ligure, le colline del Monferrato e la grande pianura Lombarda, questo mondo fatica a correre dietro un mondo più ampio e più veloce. In questo lembo remoto di terra tutto tenta di rimanere indietro, sebbene tutto in effetti cambi di continuo. Sulla terra argillosa sedimentata nei secoli, su frane antichissime di monti ormai ridotti a monconi ignobili d'appennino, esiste un dedalo di piccole strade che animano il profondo del mio animo. Sono le strade di casa, che per sempre rimarranno tali, sebbene da anni non le percorra più con la mia bicicletta. Agitano le mie notti le ripidissime discese che svoltano improvvisamente diventando insormontabili salite.
Fu la terra che vide le mie prime pedalate, le prime avventure, e poi le lunghe e più mature uscite che sono ormai parte d'una storia interiore. Bivi dimenticati, valloni sconosciuti persino dai locali; conosco tutto di quegli asfalti e tutto di loro potrei raccontarvi. Dell'odore di aglio della peirbuieira, dell'uva matura che è macchiata dalla polvere, o delle acacie bianche a Maggio, che innondano le strade della mia vita d'un tempo.
Questo piccolo angolo personale non ha confini ben delineati, ma labili e variegati, come l'umore che mi portava a scegliere una strada anzichè un altra, oppure a scoprirne una nuova. Posso soltanto dirvi che si colloca al di quà del torrente Orba che, chissà come, ha sempre segnato un confine netto tra le strade "mie" e quelle che mie non sentivo proprio. Sulla sponda nord di questo torrente ho vissuto le ore più spensierate, quelle più cariche d'emozione, quelle eterne delle giornate che sembravano durare per sempre.
Metto una nuova etichetta a questo post, "Strade d'allora", quasi a prendere l'impegno di tornarci ancora e di raccontarle, renderle vive. Viverle. Le strade d'una vita ormai lontana e mai dimenticata.
 
 

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