Mario Cipollini - Ricordo della Tirreno Adriatico 2002 |
Non è la miglior foto che ho di
Cipollini ma è un bel ricordo che desidero condividere. Torniamo al 2002, la
mia prima volta alla Tirreno Adriatico. Grande attesa per vedere una corsa
nuova. Buondì al cioccolato in auto e via verso l’Abruzzo, è una giornata
splendida. La salita è quella di Rocca di Cambio, con vista su Gran Sasso; si
scollina e poi si scende un paio di chilometri verso il paese. Io mi fermo a
due dalla vetta. Ho dietro la bici, scendo a valle e risalgo in sella, e poi
attendo la corsa. Di Luca è un emergente che attacca impavido, Bettini si è da
poco svincolato dal ruolo di gregario di Bartoli e morde il freno, Freire è in
maglia iridata. Passa Zabel in maglia giallorossa di leader, staccato ma sempre
nella mischia, è tiratissimo verso la sua quinta Milano Sanremo (che poi non
arrivò mai)! Passano i gruppetti, e passano i minuti. Ne passano davvero tanti
prima di intravedere l’ultimo. In quel plotoncino osservi sempre un po’ di tutto.
Da coloro che sono davvero sfiniti, a quelli che chiacchierano tranquillamente.
Così mentre imbraccio la mia Pentax analogica (che nostalgia!) mi sento
richiamare con una certa fermezza – “quanto è passato dai primi?” – è il ruggito di Re Leone Mario. Sono da solo a
bordo strada, la richiesta è per me. E viene da uno che sa come chiedere e come
pretendere, si sente dal tono. Così vado in confusione, guardo l’orologio (ma
non avevo mica preso il tempo), riprendo la Pentax perché realizzo che sta
passando Cipollini con la nuovissima maglia zebrata, vado fuori fuoco e
rispondo anche – “forse mezz’ora, non lo so” – e realizzo subito che sarebbe stato meglio
fare solo una delle cose che ho provato a fare, magari mettere a fuoco la
foto. Ma oggi non avrei avuto nulla da raccontare.
1 commento:
Conosco la sensazione!
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