Era tardi quel 14 Febbraio di qualche anno fa quando la televisione informò della morte di Marco Pantani. In breve la notizia fece il giro dell'Italia intera bussando di casa in casa attraverso il tam tam dei tifosi, degli appassionati, o di tutti coloro che, pur non seguendo il ciclismo, conoscevano il campione Romagnolo. Come in poche altre occasioni si visse un momento di profonda comunione della tragedia che appariva allora, forse ancor più di oggi, senza spiegazione.
Il miglior omaggio che posso dedicare al campione scomparso è quello di postare la foto di una delle sue ultime grandi vittorie. E' stata scattata durante il Tour del 2000, sul Mont Ventoux, poco prima di Chalet Reynard. Pantani era leggermente staccato dal gruppo di Ullrich ed Armstrong. Pensai subito che sarebbe stato difficile che potesse rientrare; invece vinse.
Ricordo ancora che quella sera mi fermai a Bedoin in un campeggio e, mentre in paese si faceva festa con cori e musica, io rimasi in tenda a sognare quella grande impresa; nel buoi di quel momento ascoltavo i canti provenienti dal paese e, pur incuriosito, non andai a vedere lo spettacolo. Ero colmo di gioia per aver assistito ad una grandissima impresa; un'altra.
Da quel 14 Febbraio, quell'episodio torna sotto altre vesti; il buio della tenda non è più irrorato da canti e non vi è impresa che tenga a poter bilanciare il peso che insiste sul nome di Marco Pantani ogni volta che lo si pronuncia.
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