Tanto (poco) separa Russ dalla maglia rosa. Nel giorno di riposo siamo andati a scovarlo ben nascosto nel quartier generale della Gerolsteiner presso l'Hotel Continental di Fano. Un quarto d'ora di chiaccherata prima di cena, seduti ad un tavolino della sala dell'albergo altrimenti deserto. Le luci dei riflettori sono puntate sui nomi di peso ma per noi la vera sfida di domani è quella che questo ragazzo di venticinque anni, Tedesco, lancia al nostro Visconti.
Come ti sei avvicinato al ciclismo?
Grazie ad Ullrich. Cominciai quando lui vinse il Tour, nel 1997 e poi proseguii visto che ottenevo sempre buoni risultati.
Quali sono i tuoi pregi e quali i difetti?
Sono molto perseverante. Lo giudico un pregio, ma anche un difetto. A volte prendo le cose troppo sul serio ed è facile abbattersi quando hai un risultato a portata di mano ma non riesci ad ottenerlo.
Quanti Giri hai corso?
Sono alla terza esperienza ed ormai conosco bene l'Italia. Adoro il caffè espresso ed il prosciutto con la mozzarella di bufala.
Quale corsa desidereresti vincere?
Una tappa di montagna al Tour. Ma è un sogno. Non ho mai dimostrato di poterci arrivare. Diciamo che il mio fisico deve ancora maturare ma ritengo poter diventare un corridore da corse a tappe.
E le crono?
Non vado male. Domani però mi troverò certamente meglio nella seconda parte, quella più nervosa. Il primi 20 km sono eccessivamente piatti. Sono però convinto che la vera differenza si farà sulle colline. Spero non piova perchè odio correre con pioggia e freddo.
Chi è favorito tra te e Visconti?
Io (ride). Se devo guardare le cose oggettivamente Visconti è più specialista di me. Certamente domani sera ci separerà un distacco molto maggiore rispetto a quello attuale, chiunque tra noi si troverà davanti.
Hai studiato il tuo avversario? Come pedalava i giorni scorsi?
Verso Pescocostanzo era andato in difficoltà. Era assai nervoso ed io mi sentivo più forte. Poi è arrivato Bettini e praticamente lo ha portato al traguardo. Lo calmava, gli parlava in continuazione.
Poi se scattato.
E lui ha fatto molto bene a non rispondere. E' stato molto intelligente. D'altra parte era la mia unica chance. La salita sarebbe terminata presto ed io avevo l'obbligo di provarci.
Sei sposato?
Si, e domani tutta la mia famiglia si vestirà di rosa per assistere alla tappa in TV.
Cosa sono per te trentaquattro secondi: il tempo necessario ad inviare un SMS a tua moglie, quello che ti serve per decidere di fare un tuffo nell'acqua fredda oppure quello che si impiega ad indossare una maglia?
Lascio a voi la risposta.
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