Perchè di Riccò s'è già detto tutto. La sua prima vittoria al Tour è stata talmente entusiasmante da accendere speranze persino imbarazzanti. Per la generale c'è un certo Evans che oggi è arrivato terzo e non scherza affatto. Il rosso ha le carte in regola per fare una classifica esagerata, ma non dobbiamo neppure dimenticare che ne viene da un Giro molto impegnativo. Ciò che arriverà sarà graditissimo, ma meglio (per ora) volare bassi.
Da annotare il cambio di maglia, dopo che Schumacher se n'è liberato capitombolando sul compagno di squadra Kohl, ai duecento dall'arrivo. Domani sarà Kirchen a gestire il primato. Siamo ancora ben lontani d'aver trovato un "padrone", ma la classifica è almeno un tantino più leggibile.
Ora parliamo di Cunego. La legnata di oggi non deve stupire più di tanto. Cunego mi ricorda, sotto certi aspetti, quel grandissimo corridore che è stato Gianni Bugno. Anche Bugno vinse un Giro e poi faticò moltissimo, gli anni successivi, a gestire le tre settimane delle corse a tappe. Anche Bugno sapeva imporsi, con grande ecletticità, anche nelle corse di un giorno. Cunego ha classe, e non si discute. Mi viene il dubbio che le corse a tappe non siano esattamente per le sue corde, nonostante non lo si possa definire come un tipico cacciatore di classiche. Non è solo un dubbio mio, chiaramente. Aspettiamolo, perchè alla fine tirerà fuori comunque una classifica dignitosa. Ma non aspettiamoci certamente la maglia gialla. Forse, neppure il podio.
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