Il Giro d’Italia che verrà (e che sarà presentato a Venezia il prossimo 13 Dicembre) sarà, per certi versi, rivoluzionario. Le indiscrezioni, che già da tempo viaggiano per rete, parlano di un percorso interessantissimo. Le montagne saranno distribuite durante tutte le tre settimane, con un assaggio di Alpi (le Dolomiti) già al termine della prima. Poi le grandi salite del Piemonte, nella seconda settimana. Ma la vera rivoluzione è l’Appennino del centro Italia, collocato nella terza settimana. E’ dal 1989 che il Giro non propone i tapponi Appenninici nelle tappe decisive. Si parla delle Marche con gli sconosciuti Nerone, Catria e Petrano. Si parla di Terminillo e persino di Vesuvio. Lasciamo ad altri l’onere e l’onore di scoprire in anticipo i dettagli. Manca ormai meno di un mese, e forse qualcosa potrà ancora cambiare, tuttavia l’impianto generale pare consolidato. Per gli organizzatori si tratta di una bella sfida. Gli arrivi Dolomitici non dovranno essere tali da sconvolgere troppo la classifica. I grandi giganti come Stelvio e Gavia sembrano pertanto tagliati fuori (anche per evitare passaggi oltre i 2000 metri ad inizio Maggio). Il ritorno in Piemonte potrebbe riportare il Giro sul Sestriere e, forse, sul colle delle Finestre. Ci saranno anche le tappe per i cacciatori di giornata. Le tappe delle stradine della provincia. Le più belle, a nostro parere. Difetti? Mancherà probabilmente il sud, ed i trasferimenti saranno lunghi e numerosi. Appuntamento a Venezia, a metà Dicembre, per scoprire le strade della maglia rosa.
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