mercoledì 25 febbraio 2009

Sanremo 2009 - Ballan, mi permetto


Caro Alessandro Ballan, mi permetto. Dal giorno magico di Varese ti ho visto troppe volte metterti a disposizione dei compagni di squadra. Era già successo al Lombardia, ultima gara del 2008, ed è nuovamente accaduto quest’anno in diverse occasioni. Forse tu non consideri il Lombardia pane per i tuoi denti (è poi davvero così, per un uomo in gran forma?). Forse le corse di inizio stagione non sono trofei che possano attrarre chi ha già vinto un Fiandre ed un Mondiale, eppure è così inusuale vedere la maglia iridata continuare ad impostare le volate per i compagni più veloci. Intendiamoci; è giusto che il grande campione si metta, di tanto in tanto, allo stesso livello dei suoi fidi. Questo ne aumenta il carisma, il mito; ed il ciclismo è anche gestione di se stessi, del proprio carisma, della propria immagine. Ma proprio per questo voglio dirti che la tua immagine, in questo momento, è quella di un Campione del Mondo che fugge le proprio responsabilità. Vedi, Ballan, alla gente non importerà nulla di quante volate vincenti avrai tirato. Quella maglia dura troppo poco, brucia in fretta. Bisogna imporsi subito. Il compito è arduo, chi ti ha preceduto aveva saputo fare grandi cose. Freire, Boonen e Bettini hanno costruito il loro mito su quelle strisce. Hai mai visto Boonen preoccuparsi troppo per il lavoro di squadra? Il Belga è un maledetto egoista. Così Freire, così Bettini. Quando Bettini si è messo a disposizione di Visconti, durante lo scorso Giro d’Italia, lo ha fatto attirando tutte le attenzioni su di se. I tifosi vogliono riconoscere nel Campione del Mondo il leader del gruppo. Sei pronto? Sei pronto a cominciare dalla tua squadra? Per chi si corre a Sanremo? Per te, per Gasparotto oppure per Cunego? Anche Vainsteins ed Astarloa hanno vestito la maglia che ora indossi tu. Eppure loro non sono mai stati dei veri Campioni del Mondo. Si sono trovati lì quasi per caso. Tu certamente già pensi al Poggio, la tua salita, quella che tre anni fa hai spianato con uno scatto poderoso. Per arrivare a quel punto nelle condizioni migliori dovrai far lavorare i compagni già dalle Mànie, chiedere loro dei sacrifici. Mandare Cunego allo scoperto sulla Cipressa. Sei pronto a farlo? Sei pronto ad imporlo?Mi permetto… mi permetto di farti riflettere sul fatto che Cunego avrebbe certamente già messo le cose in chiaro. Già per la Sanremo, la “tua” corsa – si corre per me – avrebbe detto. Allora, caro Ballan, come la mettiamo? Quel giorno, a Varese eri sulla ruota di due compagni di squadra; entrambi più quotati di te. Eppure fosti colto da un intuizione. Un illuminazione. Quello scatto nasceva dal profondo del tuo animo. Era un estremo atto di egoismo sportivo, nascosto da tattica di squadra. La gente lo ha colto ed ha urlato di gioia. Dimostraci che non ci eravamo sbagliati.

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