martedì 24 marzo 2009

Sanremo 2009 - La parola a Parsani

Avete già letto il mio "roadside" su Pezcycling?

Ieri ho criticato l'azione del Team Katusha sulle Mànie. Un uomo in fuga che attacca, la squadra che insegue imponendo un ritmo né blando né d'arrembaggio ed il velocista che su quel ritmo si stacca. Ho deciso così di sentire la versione dell'ammiraglia. Ho raggiunto Serge Parsani sul cellulare per capire meglio come si è venuta a creare quella situazione.
Non abbiamo capito la vostra corsa sulle Mànie.
Quella salita doveva essere un punto cruciale della corsa ed invece non è accaduto nulla. E' stata una della Sanremo meno selettive della storia, non c'è stata la volontà da parte delle squadre di fare la corsa.
Voi non avete fatto poi molto di più degli altri
Toccava alle squadre senza uomini veloci muoversi per prime.
I nomi
Lampre per esempio,che non aveva Lorenzetto, ma ci si aspettava qualcosa anche dalla Diquigiovanni
Voi avevate un uomo nella fuga del mattino
Che poteva essere un bel punto d'appoggio. Comunque un uomo davanti come minimo fa risparmiare un uomo dietro. Poi avere Ignatiev davanti non può che essere la mossa giusta anche in vista di un eventuale arrivo.
Poi però ad un certo punto Ignatiev ha attaccato
Questo effettivamente ci ha frenato. Non potevamo inseguire noi. Lui ha cercato un azione solitaria, ha deciso da solo forse provando a tirare fuori un gruppo ancor più selezionato
Ed intanto voi perdevate il velocista
Si, ma noi non puntavamo molto su Mc Ewen, pensavamo ad una Sanremo diversa, molto più selettiva
E perchè avete sacrificato un uomo per riportarlo sotto?
Il gruppo era praticamente compatto, nessuno si staccava ed a quel punto era chiaro che la Sanremo prendeva la piega di una corsa per uomini veloci. Noi non potevamo perdere il velocista a cento chilometri dal traguardo
Però intanto tiravate
Ma non toccava a noi far saltare la corsa. Non mi sarei tirato indietro se avessi visto altre squadre lavorare sodo per far saltare la corsa.
Sarebbe stato utile un uomo come Colom per fare maggiore selezione?
Direi di no. Colom è uno scalatore che da il meglio su salite di 7-8 km
Più o meno come Bruseghin che lo scorso anno fece saltare il gruppo proprio sulle Mànie
Beh, non sono daccordo. Bruseghin ha caratteristiche diverse. E' un cronomen che sa tirare il lungo rapporto e può esprimersi in pochi chilometri
Rifarebbe tutto allo stesso modo?
Non si può pensare di fare le cose da soli. Sabato, per cambiare volto alla corsa sarebbe servita una convinzione diversa da parte del gruppo. Non si può pensare di rendere dura la corsa con l'apporto di una sola squadra. Io su quella salita avrei soltanto perduto due uomini. Due uomini che Pozzato non avrebbe poi avuto successivamente al suo fianco. Sono cose che vanno considerate.
La Sanremo torna ad essere una corsa per velocisti?
Direi di no. Il prossimo anno ci sarà una convinzione diversa proprio per come sono andate le cose quest'anno.
Intanto quest'anno le cose sono andate così
Bisogna fare i complimenti a chi ha vinto. E poi mancava l'uomo forte, quello che era superiore agli altri. Quest'anno mancava ed ecco il risultato
L'uomo in fuga che ti scatta a tradiment,.il capitano che si accorge che il ritmo non è sufficiemente alto ma aspetta l'arrivo per farlo presente (ai giornalisti), il velocista (l'unico tra i tanti) che si stacca. Ammetto che la posizione di Parsani non era semplice. Durante l'intervista è però emerso qualcosa di interessante. E' mancata la volontà comune di fare la corsa. Ricordate il "sentimento della volata" di cui ho parlato alla vigilia? Quello.

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