Ricordi? Era l'autunno di dieci anni fa ed eravamo andati a vederla sul Selvino. In fuga c'erano Freire e Barbero. Era un pomeriggio grigio, di inizio inverno. Non era freddo ma dai boschi veniva l'odore del lungo sonno. Tutto improvvisamente si sarebbe fermato. Così come accadeva ogni anno sino a Marzo, quando con la Sanremo tutto sarebbe poi ricominciato. Il viaggio per arrivare laggiù ci era sembrato lungo, ma il tempo era passato in fretta, perchè trovavamo sempre un argomento che potesse ingannare il tempo. Era Ottobre ed il cielo era grigio. Ma era una giornata felice e tu eri euforico. Da tempo non vedevi una corsa e non avevo dovuto insistere per farti venire con me. Due minuti per metterti il vestito del viaggio ed un cappotto più pesante. Quel pomeriggio aspettavamo Ullrich. Tutti lo aspettavano. La Gazzetta intitolava a grandi caratteri il suo nome e tutti eravamo un po' eccitati e speranzosi. Dopo il Selvino ci eravamo fiondati a Bergamo per guardare la corsa sulle mura della città alta. Ed era stato un grande spettacolo. Ti aveva impressionato la pendenza della strada. Di quel ritorno oggi ricordo che per la sera comprammo salsiccia e mangiammo insieme. Da quella volta il Giro di Lombardia fu la nostra corsa. La vedemmo insieme l'anno dopo. Poi la vita fece il suo corso e non fu possibile tornare su quelle strade che oggi la corsa non corre più. Adesso, che di te e di quel pomeriggio ho solo il ricordo, penso che domani la corsa ha forse poca importanza. Penso che ne avremmo potute vedere altre assieme. Da quando tutto in te si è fermato, forse, ancora attendo Marzo ed il risveglio del bosco, che stasera, è chiaro, non è ancora pronto ad ritornare. In fondo era d'autunno, la nostra corsa. Ciao Romolo. Questo ricordo è tutto tuo.
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