sabato 15 maggio 2010

Le strade dei duri

Lasciamo stare gli eroi, per carità. Ma oggi i corridori sono stati davvero dei duri. La maglia rosa coperta dal fango che ha inseguito per lunghi chilometri, Vinokurov che neppure riusciva a tenere gli occhi aperti, il fango che schizzava ovunque, le scivolate, i "lunghi", le forature, il putiferio nel primo tratto di sterrato, il recupero di Scarponi e tanto altro. Adesso qualcuno sta già facendo una mezza marcia indietro dichiarando che in un grande Giro, una tappa del genere non ha senso.
Sono daccordo, ma soltanto perchè ritengo dovrebbero essercene di più.
Ragazzi, dico a voi che state per ore su quelle dannate biciclette. Oggi avete rischiato l'osso del collo, ne avete viste di tutti i colori e, forse, vi siete chiesti se ne valesse davvero la pena. Bene; oggi la gente che vi guardava vi ha amato, tutti. Non accade quasi mai; amano soltanto i primi. Al telegiornale stasera parleranno di voi e faranno vedere quei vostri volti coperti di fango. Quando mai accade? soltanto quando vi beccano pieni di doping. Oggi, questa vostra corsa disperata, ha acceso la fantasia di moltissimi bambini che inforcheranno le loro biciclettine, alla ricerca di una stradina sterrata dove potervi imitare.
Quest'ultima cosa è quella più grande di tutte. Il ciclismo ha bisogno di tante giornate da duri come questa. Non tiratevi indietro.

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