domenica 13 giugno 2010

Le trappole del Tour - prima parte

L'estate sta cominciando e quasi ci siamo. La grande corsa a tappe della stagione è alle porte. Parto con una considerazione: quando il calendario era una cosa seria, e tutti i campioni onoravano tutti gli appuntamenti, il Tour ne aveva tutto da guadagnare. Il Tour era l'appuntamento dell'anno dove i grandissimi emergevano e dove si stabilivano i valori in campo. Sebbene oggi il Tour sia un evento grandioso, dal punto di vista tecnico paga la frammentazione imposta dalla programmazione degli obiettivi. Sulle strade di Francia convergeranno ancora i migliori, ma già sappiamo che i favoriti sono corridori che hanno disertato gli appuntamenti più importanti sino a quì disputati. Possiamo entusiasmarci per Andy Schleck che sino ad oggi non ha fatto nulla? C'è da dire che il buon Contador, favorito assoluto, ha vinto Parigi Nizza (ma perchè diavolo non era a Sanremo?) ed è stato protagonista di Freccia e Liegi. Che sia un segnale di ritorno al passato? Se non facesse quella bambinata del gesto del pistolero scriverei addirittura che lo Spagnolo potrebbe diventare la bandiera del ciclismo.
Qualcuno sostiene però che Contador verrà fatto fuori sul pave. Ahi ahi. Il pave? Ma non era quella roba da circensi inserita nelle corse di Aprile? Sveglia, sveglina. Guarda caso gli organizzatori del Tour (che sono quelli della Roubaix) si sono rotti le scatole di veder disertata la Regina delle Classiche, ed hanno deciso di correrne una a Luglio. Terza tappa, da Wanze ad Aremberg (e li hanno graziati proprio all'ingresso della Foresta) con 12 km di pietre perfide, incluso il tratto di Haveluy che è uno dei più complicati.
Ma la trappola del pave è solo uno dei molti trabocchetti di questo Tour. Un Tour che arriverà alle Alpi con una classifica bella lunga. Perchè? il pave? non solo, c'è dell'altro....

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