E' finita. E solo adesso è chiara la sequela di errori inanellati dal corridore Danese. Nella cronometro finale il giovane Andy ha avuto il coraggio di bluffare. E' partito al massimo, forse anche di più. Peccato che quel marpione di Contador, pur in giornata così e così, non ci sia cascato ed abbia fatto girare le gambe ad un ritmo costante. Bravo Andy, finalmente ci hai provato.
Passiamo agli errori. Sino alla Madeleine nessuno. Un Tour perfetto. Addirittura sul pavè ha guadagnato laddove tutti (io per primo) lo davano sfavorito. Poi sono arrivati i giorni dei Pirenei ed il ragazzo ha perso la testa.
C'era bisogno di fare l'isterico verso Aix? Ovviamente no. Andy indossava la maglia e quell'atteggiamento di marcatura a uomo ha soltanto convinto Contador di essere il vero faro della corsa. Quel giorno bisognava rilanciare ed accettare la sfida.
Balès. Beh, quì ci ha pensato la sfiga, ma se quell'attacco fosse arrivato il giorno prima allora forse...
Tourmalet 1. Era la tappa giusta. Era la tappa in cui fare casino, quello vero. Nessuno l'ha capito. Andate a vedere in quale tappa Contador ha perso la Parigi Nizza lo scorso anno (mica è imbattibile).
Tourmalet 2. Tappa sopravalutata e mal interpretata. Inutile sfidare Contador al suo gioco preferito. Nessuno ha staccato lo Spagnolo in salita. Pensare di farcela è stato un atto di superbia.
Andy Schleck è giovane. Se legge il mio blog (ne sono certo, eh eh eh) e riflette sui punti sopra non potrà che migliorare.
Adesso godiamoci l'ultima sfida. Petacchi che punta alla maglia verde.
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