domenica 16 gennaio 2011

Colle dell'Agnello

Un amico un giorno lo descrisse come un gradino. E' un vero e proprio gigante, forse meno duro del Fauniera, ma ancor più severo. La strada non concede respiro se non in vista di un paio di laghetti ghiacciati. Siamo ben oltre 2600 metri di quota e l'aria è fredda anche d'estate. Sulla cima il vento gelido spira dalla Francia e non vi è alcuna protezione. Prima del valico le rocce sono rivolte verso valle in un unico lucido scivolo. E' una salita senza pietà, uno scoglio troppo duro per chi rimane senza energie. I rettilinei sono infiniti e l'aria è sempre più rara. Quando il Giro transitò nel 2000 era una giornata di sole caldo. Ma quel sole fu improvvisamente coperto dalla nebbia che invase la strada. Casagrande era in maglia rosa e si difendeva dagli attacchi degli avversari. Fu maglia rosa per poco ancora. Sul Colle dell'Agnello Pantani si ricordò di essere un grande scalatore rientrò sui primi. Nella nebbia di quella strada stava nascendo una delle favole del Pirata.

I luoghi del ciclismo che amo. Quelli dove ho trovato lo spirito più intimo di questa passione.

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