Guardate questo documento straordinario. Si tratta di un numero speciale di "Sport Illustrato" dedicato alla presentazione della Milano - Sanremo del 1940 o, se preferite, del XVIII anno fascista, come ben segnalato in copertina. Campeggia l'immagine di Bartali in azione su Capo Berta, vincitore dell'edizione precedente. Si tratta di uno splendido inserto, ricco di fotografie e commenti. Al suo interno abbiamo trovato un articolo di Alfonso Spinelli dall'impronta modernissima di cui riportiamo di seguito gli stralci più significativi. E' una vera e propria ode alla corsa che tanto amiamo; un cantico che non ha età, una prova tangibile della solidità di questo avvenimento che è capace di mantenere nel tempo lo stesso fascino, la stessa emozione. Certamente allora la Classicissima era un evento ancor più popolare di quanto non lo sia ancor oggi eppure nessun altra gara in linea Italiana è riuscita a conservare un tale legame con il passato. Siamo pronti, anche quest'anno, all'abbraccio della Primavera...
"La corsa della primavera è quasi un rito, è quasi una favola per persone grandi, è quasi un avvenimento sacro per noi della bicicletta: è certamente la più attesa festa popolare del più popolare tra gli sport moderni chè essa nasce dalla primavera come profumo col fiore, indescrivibile calamita di folle."
"Un regista di cospicuo intelletto e di eccezionale buon gusto non potrebbe materialmente comporre una simile elettrizzante sinfonia di colori e di scorci pittorici; non potrebbe riprodurre una tale somma di contrasti con l'inverno Milanese ed il clima di San Remo, con le nebbie lombarde ed il sole della Riviera, con l'operosità della metropoli ed i riposi della città fortunata; non potrebbe inscenare, il nostro regista, gli episodi romanzati ed i capitoli palpitanti che si scrivono sul nastro grigio che dalla Madonnina va incontro ai paesi del sorriso, alle ville piene di luce, al mare azzurrissimo, alle palme pittoresche ed ai viali silenziosi della nostra metaciclistica prediletta"
"Non la vediamo tutti coi medesimi occhi perchè ognuno di noi ha la sua sensibilità, la sua epidermide, la sua volontà ragionante, la sua nascosta valvola di commozione, il suo intimo <> composto di tante corde umane e sezionato in multipli congegni motori."
"Un amico sognatore e vagabondo per professione l'ama per il Turchino, per questo bel nome di valico che sembra la pedana azzurra della buona stagione, delle gare affascinanti, dei panorami incantevoli e delle sospirate vacanze."
"E questa è la poetica favola per persone grandi, paziente lettore, come la vediamo un poco tutti."
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