Alessandro Ballan - Mondiale di Varese 2008 |
Quel pomeriggio, in cima a quella rampa, sentivo il cuore scoppiare. Quando Ballan affrontò la curva, là in fondo, mi tremavano le mani e la vista mi si opacizzò. Sapevo che non potevo sbagliare quello scatto. Sapevo di aver trovato il luogo perfetto per una fotagrofia perfetta. Era un uomo solo, sicuro ormai del Mondiale. Era un azzurro che andava a vincere tutto solo in casa. La luce era perfetta. Il suo sforzo cieco, la grinta che racchiudeva tutta una carriere, e le gambe che giravano come un mulinello riempivano il quadro mentre dietro di me sentivo le urla che provenivano dalle tribune. Feci uno sforzo su me stesso per calmarmi, mi imposi di non tremare più. Pensai che quello era un momento fantastico; trattenni il fiato e scattai.
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