Adam Hansen - Giro d'Italia 2016 |
Ecco. Una cosa che non voglio dimenticare
è la sera dopo la corsa passata sulla Lombarda, assieme ai miei amici e
compagni d'avventura Francesco ed Angelo, aspettando
che la strada riaprisse. Il calare del sole, una nube che transitava, ed i
panini mangiati proprio sul confine. Sul cippo. Non servivano più le parole, ed
avevamo gli occhi ancora colmi di immagini, e tanta strada tra noi e casa. Non
voglio dimenticare quel piacere di sentirsi amici per davvero, senza altra implicazione che non sia il puro
piacere di stare insieme, che poi quando finisce, finisce. Come le "zingarate" di
Amici Miei. Ecco, sulla Lombarda non era ancora giunto il momento di non
ritorno, quello in cui i saluti devono farsi rapidi, per non diventare
dolorosi. Sulla Lombarda la strada era chiusa quasi per darci tempo di
rimettere le idee in ordine, e di riprenderci dopo tutto quello che avevamo
vissuto. Che per noi era importante. Così, davanti a quella strada vuota, ed a
quelle chiazze di neve, il sole pian piano scendeva sino a scomparire. E per
noi non era più soltanto ciclismo. Non lo era mai stato.
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