Strade Bianche 2017 - Thibaut Pinot scala Santa Caterina |
E’ stato presentato il percorso delle Strade Bianche che si svolgerà sabato 3 Marzo in provincia di Siena. Gli ingredienti classici non cambiano: una cinquantina di chilometri di sterrato Senese, e le difficili strade delle Crete che decidono la corsa tra San Martino in Grania e Monte Sante Marie. Potrebbe essere la prima per il campione Olimpico Van Avermaet oppure per il campione del Mondo Sagan, entrambi già due volte secondi ed entrambi rimasti fregati da quel dentello, apparentemente insignificante, che porta verso Il Campo: via di Santa Caterina.
E’ curioso come la Parigi Roubaix, che si corre su grosse pietre di porfido per oltre cinquanta chilometri, finisca dentro ad un velodromo dalla superficie perfettamente liscia. L’erba è verde chiaro dentro l’anello di Roubaix, che sembra quasi di stare in un grande giardino. C’è la gente vestita bene, tutto è assolutamente perfetto e pulito, tranne i corridori, che arrivano coperti di polvere e talvolta di fango. Così le Strade Bianche, che si corrono su sterrati spesso ghiaiosi, dove talvolta affiorano sassi, se non rocce, si conclude nel salotto d’Italia, Il Campo di Siena. Invaso da appassionati consapevoli, e da turisti che invece si chiedono cosa sia tutto quel chiasso; Il Campo è talmente grande che se sei dalla parte opposta alla Torre del Mangia quasi non ti accorgi che ci sia l’arrivo d’una corsa, tanto stai con lo sguardo per aria a cercare di capire quanto è bella. La luce si diffonde sino all’ultimo raggio della sera illuminando il selciato color ocra; è l’aria di Marzo che sa di primavera. Poi ci sono i corridori, impolverati, talvolta infangati, che arrivano uno ad uno, e che prima di giungere lassù devono salire per un budello di via, in cui la folla si accalca per vederli soffrire, ultimo ostacolo posto dentro l’ultimo chilometro, quasi una beffa per coloro che non ne possono più di tutta quella fatica. E’ curioso come queste due corse che tanto si assomigliano, siano completamente diverse. Tanto che i corridori fuggono dalla prima ed amano la seconda. Roubaix è il carbone, Siena l’arte. Roubaix è la leggenda, Siena la novella. Roubaix è forse troppo lontana, ma Siena è a portata di mano, sebbene ben nascosta al centro dell’Italia. Troppo vicina per non essere là con loro, a vedere quanto possa essere duro guadagnarsi la luce de Il Campo.
1 commento:
ottimo articolo
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