La tappa Porto Sant Elpido - Cesena del Giro d'Italia 2004 è stata una delle più belle degli ultimi dieci anni grazie all'impresa di un giovane e sconosciuto corridore (Sella) che decise di rischiare la fuga solitaria ad oltre quaranta chilometri dall'arrivo. Il prossimo Giro ripercorrerà quelle strade nel finale dell'undicesima tappa, la Urbania - Cesena e scommetto che anche quel giorno assisteremo ad una grande sfida perchè le strade della Romagna sono quanto di meglio si possa chiedere per mettere scompiglio nel gruppo. Ricordo che quella volta chiesi un pomeriggio di ferie dal lavoro per vedere il Giro su una delle colline che precedevano l'arrivo. Io, Vito e Michele, che fu costretto sul sedile di dietro assieme ad una bici, partimmo in auto verso le due del pomeriggio sotto un sole già caldo, come spesso accade a Maggio. Salimmo in bici da Sogliano al Rubicone e proseguimmo fino allo striscione dei -30 km all'arrivo. Vito, sovrappeso, fu spudoratamente spinto per quasi tutta la pedalata. Sella quel giorno scattò sulla salita prima di Sogliano e giunse dalle nostre parti in perfetta solitudine. Tante volte dalla strada non puoi avere una visione chiara della gara perchè le notizie sono frammentarie se non addirittura assenti. Però quando uno va più degli altri te ne accorgi subito e quel ragazzo così giovane, che non conoscevo, mi stupì per la sua grinta, che si mescolava alla disperazione di un possibile ricongiungimento. Il gruppo dietro pativa un ritardo piuttosto pesante eppure la squadra di Simoni e Cunego (la Saeco) era tutta schierata davanti per cercare di annullare il distacco.
Dopo il passaggio della corsa (e ce ne volle per vedere i velocisti), mentre pedalavamo verso Rimini nord dove avevamo lasciato le automobili, ricordo che qualcuno ci disse che quel ragazzino che pedalava solo davanti a tutti era riuscito ad arrivare primo a Cesena. Poco dopo Vito si ritirò dalla piacevole pedalata e fummo costretti a tornare a prenderlo in macchina.
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