venerdì 14 dicembre 2007

Parliamone ancora


E' ora di tornare a parlare di Giro d'Italia. Il disegno del Giro 2008 è piaciuto a quasi tutti i critici, un po' meno ai corridori ai quali è stato imposto un percorso molto difficile, venduto invece durante la presentazione come meno impegnativo rispetto a quello dello scorso anno (che non era certamente così ricco di tappe - chiave). In questi casi si dice che oltre al danno...; le critiche elevate in questi quindici giorni riguardano soprattutto la crono a squadre di Palermo e l'arrivo di Tirano nella tappa del Mortirolo.

La prima è giudicata, quasi universalmente, ingiusta da proporre in una corsa che premia la classifica individuale. Semmai si dibatte sul fatto che essendo piuttosto breve possa non influire sul risultato finale. Il mio parere è che sicuramente influirà sul risultato finale ma non come quella dello scorso anno in Sardegna per l'assenza di una qualsiasi difficoltà altimetrica nel suo tracciato.

Il disegno della tappa di Tirano viene invece giudicato negativamente per la distanza che separa il traguardo dalla cima del mitico Mortirolo. Secondo gli appassionati la montagna Lombarda rischia di essere poco influente. Sono invece convinto del contrario. Il Mortirolo verrà affrontato al massimo e farà la solita selezione. I chilometri che lo separano dal traguardo sono, più che altro, discesa mentre la salita verso l'Aprica (pedalabile) non farà altro, come già avvenuto in passato, che dilatare i distacchi registrati in vetta.

Giro perfetto? Il disegno mi piace moltissimo, soprattutto perchè sono state drasticamente ridotte le tappe di totale pianura. Molte tappe di trasferimento nascondono piccole insidie che consentiranno a chi avrà coraggio di provarci. Ed a tal proposito c'è una tappa su tutte che si presta a scrivere una storia speciale; quella che arriva a Cesena, dove un certo Sella...


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