martedì 30 settembre 2008

Speciale Mondiali 2008 - Gli sconfitti – Ridi Pagliaccio!

Valverde (Foto Alefederico) alla partenza del Mondiale.


Non volevo mica essere offensivo! Sto soltanto cercando di indovinare l’aria che i corridori Spagnoli hanno ascoltato durante gli ultimi giri del Mondiale.
Pare infatti che le radioline necessarie per la comunicazione con l’ammiraglia e con i compagni non funzionassero e proponessero in ascolto musica d’Opera (non è dato sapere quale). A parte il lato comico della questione, gli Spagnoli hanno poco da ridere ed anche poco da recriminare. Li avevo indicati come favoriti e tali erano con quattro corridori di grandissimo livello al via. Anche loro si sentivano i grandi protagonisti, tanto da arrivare al foglio firma all’ultimo momento, quando gli altri atleti erano già allineati al via. Hanno corso tatticamente. Il circuito suggeriva loro un atteggiamento attendista in quanto volevano portare Freire più avanti possibile. Freire era insolitamente presente e viaggiava costantemente davanti. Normalmente corre più arretrato, mentre a Varese non scendeva mai sotto la ventesima posizione. Quindi Freire c’era. Quando il loro attendismo si è spinto oltre metà gara e gli azzurri si sono messi a tirare ho subito pensato che si stava mettendo male. A Verona era accaduta la stessa cosa, con gli Italiani a proporre e gli Spagnoli con i Tedeschi a disporre. Questa volta pareva invece il Belgio a godere del braccio di ferro tra Italia e Spagna.
E’ per questo motivo che quando la grande Spagna ha cominciato a scricchiolare (fuori Contador), e poi a non capirci più nulla (in tre con Valverde in fuga a non tirare) agli altri non è sembrato più vero. C’era tanta rabbia in Freire ai box dopo l’arrivo. Aveva voglia di parlare. Aveva voglia di far sapere che il casino lo aveva combinato Valverde quando non era entrato nell’azione giusta. Ma quale era l’azione giusta? Non era forse quella in cui Valverde già era entrato senza collaborare? Freire parlava e diceva che loro erano stati a guardare gli Italiani. Che erano gli Italiani i favoriti. I più forti. Che temevano le loro iniziative.
Parola dopo parola, la Spagna, la grande Spagna, si frantumava sotto le dichiarazioni di Freire. Ed in quel momento, non ci sarebbe stato alcun modo di far ridere Freire, nonostante l’aria ascoltata in quegli ultimi e tormentati giri decisivi.

Ridi Pagliacci! – Give you back, clown!


Not to offend anybody. I’m just guessing which “aria” the Spanish were listening on their CC radio during the last laps of the World’s. Looks like that their system was defective and they were unable to listen each other and they only can listen some Opera music (don’t know which one). Jokes apart the Spanish have not to give back too much. They were the top favourites of the race. Four riders of highest level on nine at the starting. They also were feeling as the Team to beat. They were the last to arrive at the departure when all the others were already at the blocks. They rode a tactical race trying to give the last chance to Freire. He was always riding very closed to the bunch head, never descending the twenties. He was ready. When I saw the Italians working after the first half I remembered the same story happened in Verona on 2004. That time Spanish and Germans used for their scopes the Italian job. This time it was the Belgium to ride between the contenders waiting something for them.
That’s why when the Spain started to give up (Contador out), and then to loose the brain (in three with Valverde on the attack without spending a turn ahead) all the other cannot believe to their eyes. Freire was angry at the end. He wanted explain. Talk. He wanted everybody to know that the mess was made by Valverde who had to pursuit the right action. But was not the right one that where Valverde didn’t co-operate? Freire was talking and saying they have to wait for the Italians. That the Italians were the stronger. The favourites. That they were concerned about the Italian’s action. Word after word, the Spain, the great Spain, was shattered under Freire’s declarations. And there was no chance to make to laugh Freire, despite the Pagliacci aria, listened few minutes before.

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