La tappa mi è piaciuta molto a cominciare dalle immagini della discesa del passo Rolle. La corsa si è infilata tra abetaie ancora chiazzate di neve. I tronchi altissimi rendevano nani i corridori. Che posti meravigliosi, le Dolomiti. Peccato che la giornata nuvolosa non abbia reso onore all’Alpe di Siusi, che è un piccolo paradiso. In gruppo mi piace sempre più lo Svedese Lovkvist che, pur perdendo la maglia, ha brillato in una tappa chiave. "Faccia da rosa" usa rapporti mostruosi e mi piace sempre più. Saltato completamente il mio pronostico assieme a Bruseghin che, salendo del suo passo, ha perso troppo: addio sogni di gloria. Benissimo gli stranieri, finalmente. Dopo anni di classifiche dominate dai nostri quest’oggi la corsa parla Russo, Svedese ed Americano. E’ il Giro che si sprovincializza o sono gli Italiani che non dispongono ricambio generazionale? Oggi teniamo ancora duro grazie a Basso e Di Luca, ma in prospettiva futura è bene far scattare tutti gli allarmi a disposizione.
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