Siamo giunti in fondo. Un altro anno va ad esaurirsi sulle sponde del Lario, nello scenario incantevole della Classica delle foglie morte: il Giro della Lombardia. Prima ancora, il gruppo scalerà le rampe terribili e monumentali del San Luca a Bologna. Il Giro dell'Emilia è l'altra grande perla del ciclismo di fine stagione. Ci sarebbe stata bene, magari questo week end, anche l'Eroica; ma quelli della Gazzetta hanno deciso di inserirla in avvio di stagione. Peccato, il quadro autunnale la rendeva ancor più suggestiva, mentre a Marzo altro non può essere che una corsa di preparazione. Emilia e Lombardia quindi. L'Emilia è la meno "nobile", certamente meno internazionale, sebbene il campo dei partenti sia sempre di tutto rispetto. Ma la scalata alla Madonna del San Luca rimane una "chicca" unica nel suo genere. Il Lombardia è la corsa di Coppi. Quattro volte sua, una dietro l'altra. E poi anche la quinta, tanto per gradire. Il Lombardia è anche la corsa di Cunego, che ne ha vinte tre negli ultimi cinque anni. Da quando l'arrivo è tornato a Como, praticamente se lo sono spartito lui e Bettini. Sono corse uniche, Classiche nel senso più profondo del termine. Ad ogni curva, ad ogni paese si respira Grande Ciclismo. Sono le ultime pedalate che contano. Da ormai vent'anni, a causa di un calendario ottuso, il lotto dei favoriti è sempre più ristretto, perchè in pochissimi giungono ad Ottobre con le gambe sane. Quei pochi meritano tutta l'attenzione del caso.
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