domenica 11 luglio 2010

Il prezzo dell'inganno


Noi Cristiani amiamo il processo di redenzione. Se poi questo è accompagnato dal sangue allora raggiungiamo l'orgasmo. Ecco che in un caldo pomeriggio di Luglio, mentre il Tour da il suo meglio sulle Alpi, la mia attenzione viene catalizzata dalla foto in alto. Riccardo Riccò, corridore - serpe che ha incarnato tutti i sette peccati capitali (ed anche l'ottavo) per oltre due anni, transita sotto il traguardo trasfigurato da una terribile caduta. Il fatto è avvenuto durante l'insulso Giro d'Austria. Corsa per terze linee ed esclusi dal grande ciclismo. Riccò, leader della corsa, nella cronometro decisiva, è stato ostacolato e fracassato da una moto della televisione che ne riprendeva l'azione. Sino a quì un incidente come, purtroppo, tanti altri. Se non che, a quel punto, è giunta la redenzione. Riccò, l'arrogante, il superficiale, l'antipatico ed il mascalzone si rialza. Risale sulla bici. Pedala in un bagno di sangue. Giunge al traguardo e mantiene la leadership. Non solo. Parte anche il giorno dopo, con il setto nasale rotto. Affronta ore di sofferenza e paura per... cosa? Il Giro d'Austria??? No, per il ciclismo. Perchè sotto sotto Riccò, purgato del demone che era in lui, è un ciclista. Perchè nonostante la CERA e tutto il resto, Riccò sa come si soffre e sa farlo davvero. Perchè forse in questi anni il ragazzo, forse, si è davvero vergognato un pochino. Forse, ha capito qualcosa, anche un minimo. Forse. Non lo sappiamo, non vi è modo di saperlo. Ciò che sappiamo è ciò che possiamo vedere. Un ragazzo, la sua bici, ed una tremenda sofferenza. Non c'è doping e non c'è inganno. Almeno in questo.

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