domenica 26 settembre 2010

Arance rosse (e se fossero iridate?)


Nibali è, assieme a Visconti, la più bella realtà del ciclismo Italiano.

Avete notato ciò che è cambiato? Sono passato solo alcune settimane ed ormai siamo tutti entrati in una nuova dimensione. L’autunno è silenziosamente entrato nelle nostre menti invadendo abitudini e pensieri. E’ autunno, ormai, questo ultimo straccio di giornate tiepide e, talvolta, assolate. I campi arati si perdono nella campagna ed ora la vista spazia di collina in collina viaggiando sulle onde di una luce acuta e tagliente. Settembre. Le ultime pedalate.
I corridori ormai sanno che ciò che doveva esser detto, e fatto, si è compiuto; in molti già pensano al prossimo anno, rimandando sogni di gloria e progetti. Solo che adesso ha ancora la gamba calda e la mente libera può raccogliere gli ultimi preziosissimi trofei. Ci siamo. Il Mondiale è alle porte e la febbre è già alta. Un Mondiale strano per noi, che dovremo passare la notte insonne per poter ammirare il gruppo dei mille colori. Sarà corsa dura? Oppure tattica? Già si preparano, da noi, le strade delle ultimissime sfide. Giro dell’Emilia e Giro della Lombardia. Saranno le uniche occasioni concesse per una rivincita. Altrimenti, arrivederci all’anno prossimo; bottino scippato e nulla più da intascare. La maglia di Campione del Mondo è troppo preziosa e dura troppo tempo perché possa essere tralasciato qualcosa. Le grandi nazionali sono già pronte e si trovano già in Australia, dove non c’è autunno, bensì primavera. I pronostici vengono adesso confusi con le speranze. Ciascuna squadra ha in serbo sorprese e tattiche, ma una volta in corsa, solo i più forti riusciranno a stare davanti. E’ sempre così.
Le nostre speranze sono ridotte al lumicino. Tutti aspettiamo, da ormai troppo tempo, la conferma di Pozzato. L’amara realtà è che il Vicentino non ha più vinto nulla che conti davvero, da quella splendida Sanremo del 2006. Ricordate quel pomeriggio? Ballan che attacca e Pozzato che raccoglie. Sembrava l’inizio di un nuovo corso. Invece abbiamo assistito a troppe sconfitte, per altro quasi mai subite sulla linea d’arrivo. E’ un po’ l’ultima spiaggia per un corridore che mi aveva convinto. Tra le pieghe di una Nazionale un po’ sotto tono troviamo i due migliori atleti Italiani di questo 2010 (Basso assente). Nibali e Visconti: entrambi Siciliani. Non è forse un caso che quella terra lontana dalla grande tradizione del ciclismo ci regali adesso i frutti più belli.
Sono arance cresciute del colore dei tramonti caldi. Portano il soffio del mare e del vento di laggiù. Lo portano lontano, dall’altra parte del Mondo. Nascosti comunque al pronostico (e forse è persino un bene). Nibali e Visconti sono i due atleti che ci hanno salvato la faccia sulle strade straniere. Nella corsa più internazionale di tutte questa attitudine non è poca cosa. Ci faranno vedere qualcosa di bello, ne sono certo. Ma non chiediamo loro troppo. Almeno adesso; domani, chissà.

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