venerdì 7 ottobre 2011

San Luca, l'approdo

Giro dell'Emilia: l'attacco alla salita di San Luca


Ieri sono stato sulle colline che dall’Adriatico risalgono la valle e mi sono accorto dell’arrivo dell’autunno. Già le bacche rosse dei roseti selvatici punteggiano i margini delle strade. I campi sono ormai spogli ed arati, pronti a ricevere la pioggia che si rovescerà a breve. Il fogliame resiste ma è per poco, e quel refolo di vento non è più il regalo d’un sollievo in un afoso pomeriggio estivo ma la cupa promessa d’un imminente cambiamento.
Bologna è la città perfetta. Uno scrigno di vitalità e di calore; un luogo perfetto per l’inverno. Un rifugio asciutto con i lunghi porticati del centro. Bologna è fatta per l’inverno ed a questa stagione tutto si prepara per il lungo letargo. Le biciclette di Bologna si ammassano dimenticate nella fretta di un appuntamento, o nell’entusiasmo d’una passeggiata. La bicicletta a Bologna è ancora ricchezza ed un sabato d’inizio Ottobre, a mano a mano che ci si allontana dal centro le strade si svuotano di gente e di rumori. Le colline stanno a ridosso degli ultimi viali ed i portici diventano sempre più solitari. Nasce qui la magia del San Luca e delle sue rampe micidiali; i suoni lontani della città, quasi come una pirofila in ebollizione dalla cucina, e su quella salita la riunione di un gruppo di appassionati che ogni anno si ritrovano ad ammirare i migliori al mondo contendersi la corsa d’autunno. E’ una delle ultime corse autentiche rimaste, lontana dai riflettori dei grandissimi eventi ma apprezzata dai campioni ed evento ancor più grande per questo motivo. Il ciclismo non ha bisogno di sponsor e di majorette. Una strada, una linea bianca che segna il traguardo e la voglia di combattere sino in fondo, senza alcuna pietà. Il ciclismo è questo e sul San Luca ogni anno si rinnova.

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