Davanti ai fuggitivi di giornata la strada improvvisamente si impenna. Le mani stringono la parte alta del manubrio, lo sguardo scruta le pendenze che la strada propone. Nulla di buono si scorge tra gli alberi. E' la dura legge della Valcava.
Le squadre si organizzano e propiziano la selezione. La Liquigas di Basso e Nibali sale in cattedra ed impone il suo ritmo. I migliori sono davanti per coprirsi da imboscate mentre in coda già si soffre.
Il Giro di Lombardia è la corsa d'autunno. E' un lungo saluto che ci scalderà nei mesi invernali. Le campagne sanno di fumo ed i giardini dormono d'una lunga attesa.
Per i corridori si tratta dell'ultimo appuntamento importante, degli ultimi chilometri di gloria o di fatica. La salita di Sormano si alza all'improvviso sotto le ruota del gruppo che accelera. Da qui in avanti la corsa si fa cattiva e la selezione violenta. Sono in molti a girare la bici a valle.
Non mi stanco mai di queste foto del fondo del gruppo. Mi piace scrutare l'azione di chi insegue cocciutamente una scia e guardare ammirato chi invece si sta nascondendo senza troppo sforzo.
Dalla curva sbuca un Leopard. Per tutti è Flugslang ma per se stesso è Zaugg. Uno sconosciuto che emerge come un gigante dal budello che decide la corsa. Come alla Sanremo lo sconcerto è grande tra i tifosi.
E' straniero, ma viena acclamato come un Italiano. Indossa la maglia Belga, ma sembra quasi uno di quaggiù. Nella sconfitta Gilbert è ammirato come nel trionfo. la corsa che per due anni è stata sua adesso gli sfugge; gli ultimi metri sono una condanna troppo lunga da essere sopportata ed il viso si scompone in una smorfia.
Tutti sulla strada aspettavano lui. Le notizie si erano rincorse ed il racconto del suo attacco era giunto puntuale sulla strada. Un boato lo accoglie quando i migliori sono già transitati. La gente sulla strada non ha alcun dubbio: il vincitore morale è Nibali.
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