Esteban Chaves - Ricordo del Giro d'Italia 2016 |
Quando quelli di Pezcycling mi
hanno chiesto di scegliere un episodio per la loro rubrica annuale "Best of 2016" non ho avuto alcun dubbio: dovevo scegliere una foto scattata sulla Lombarda.
Quello era stato per me un giorno speciale, forse non il momento più
significativo di corsa, ma certamente un ricordo di vita magnifico: un intera giornata passata con gli amici Angelo e
Francesco, su strade meravigliose che si arrampicano su vette altissime, tra
cumuli di neve ancora da sciogliersi, ed il blu del cielo così vicino a noi. Noi
tre, in fuga dalla nostra quotidianità, per poche ore che diventavano preziose.
Un intero giorno a parlare di tutto, probabilmente poco di ciclismo, ma certamente di
tutto il resto, come a voler far presto, per non sprecare quelle ore e dirci
tutto ciò che avevamo da dirci, che poi avrebbe dovuto bastare per mesi. Di
quel giorno avevo quella fotografia della solitudine di Chaves, lo sconfitto,
ancora per poco in maglia rosa, che risaliva la montagna ormai esausto,
svuotato, vinto. Forse era davvero quello l’attimo da scegliere, quello da
ricordare e tramandare o, probabilmente, è stato soltanto uno dei tanti momenti
di una giornata indimenticabile, difficile da rendere con una sola fotografia.
Almeno per me.
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