mercoledì 10 maggio 2017

Giro 2017 - Un continente intero

Arbatax, il riassunto perfetto di questi giorni sardi


La Sardegna è alle spalle del Giro. Ma non la sua accoglienza spontanea, sincera e tradizionale, che sono certo rimarrà nel tempo. Come un amore che finisce troppo presto e non c'è nemmeno il tempo di chiedersi il perché. Ma che prima o poi tornerà. Quelle strade ondulate sentono già la mancanza delle bici, ma i ragazzi del futuro vivranno delle storie scritte in questi giorni tra i vicoli rosa del centro di Olbia o sulle banchine animate del porto di Alghero. O meglio ancora tra la Scuola Elementare ed i bar in festa di Dorgali, nell'attesa della corsa tra una Ichnusa ed un caffè. Il centro del mondo, per qualche ora, è stato lì. Questione di passione e storia, quella che è emersa piano piano, giorno dopo giorno, che ha resistito al vento possente dei monti e al sole cocente del mare. È curioso come i Sardi chiamino l'Italia 'continente', ma come io pensassi di continuo, guidando lungo strade mai noiose e mai piatte, che la Sardegna stessa sia un continente intero. Di monti e mari che si mischiano all'orizzonte e di fichi d'india vicini agli ulivi, di vigne e belati, locomotive e biciclette, spiagge bianche ora deserte e Rocce Rosse ora affollate. Il Giro ha messo il punto esclamativo su tutto ciò. Ha acclamato Aru e ricordato Scarponi, scoperto Pöstlberger e ritrovato la Maglia Ciclamino. Pronto per nuovi orizzonti, nuove isole, nuovi volti e nuove voci.

Genna Silana, affollata e ventosa

2 commenti:

ika Oka ha detto...

che belle foto e quanta gente! scusa cos'è un'ichnusa?

Francesco Bonasera ha detto...

sì, una marea di gente e tanta passione.
la Ichnusa è la birra tipica della Sardegna, prodotta lì, anche se ora fa parte del gruppo Heineken da quanto ho letto in questi giorni. in molti erano con lattine o bottiglie in mano in questi giorni :)