I fuggitivi a Novi Ligure |
La mattina a Milano, di fronte al Castello Sforzesco, non c'è ancora un sole pieno. E chissà se ci sarà mai per tutto il resto della giornata. E chissà se il mare sarà soltanto un miraggio lontano o un fedele compagno di viaggio. Di tempo per farsi domande non ne mancherà. Come di vento contro e di chilometri da contare e da scontare.
Non mancheranno curve e Capi, capi e gregari, una Liguria appassionata e severa, in attesa di una vittoria diversa, di quelle da spalancare gli occhi e ricordare negli anni futuri.
Ma in mezzo c'è tutto il resto. E tutto il resto è una pianura lunga e silenziosa. Per certi versi anonima, per altri da scoprire. Come quasi tutti i posti di un'Italia meravigliosamente provinciale e spesso nascosta. Dalla periferia di Milano fino all'imbocco del Passo del Turchino, quasi 120 chilometri di rotonde e caselli, fast e slow food. Di rettilinei a perdita d'occhio e di chiesette da farci un salto anche se rapido. Di balconi fortunati, panchine vissute e ricordi confusi ma sinceri. Storie di tutti i giorni da ascoltare in un giorno diverso da tutti gli altri.
La Milano-Sanremo è un lunghissimo tappeto di biliardo. O forse una lunghissima pista di sabbia per le biglie. Bisogna colpire al primo tiro con la forza giusta, che sia stecca o dito, per superare senza affanni la pianura lunga e silenziosa. Che forse non lascerà un segno sugli almanacchi, ma che vive e sostiene il coraggio degli attaccanti, che avanzano a testa bassa e in fila indiana. Anche loro silenziosi, come queste terre in cui lavoro e fatica continuano a tracciare le strade di un presente concreto.
2 commenti:
belli sia la foto che l'articolo
Hi nicce reading your post
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