Sono arrivati, i Pirenei. Sono là dietro, tanto vicini che si può quasi toccarli. Li vedi, laggiù, i Pirenei? Oggi non si vedevano, in effetti, visto che c'era un cielo talmente basso da coprire orizzonte e canicola. Si, perchè se è vero che pedalare con la pioggia non è un piacere è altrettanto incontestabile che nel Midi Francese quando il sole la fa da padrone c'è da preoccuparsi. Tolosa mi ricorda i crocevia dei miei viaggi verso i Pirenei del Tour. Ricordi di tangenziale rovente e desolata. Poi i Pirenei dalla doppia faccia. Quella dell'arsura, fatta di sole ed asfalto che si scioglie e quella della nebbia, fatta di angoli tetri e umidi. Comunque sia montagne inospitali, quasi come la gente che li popola.
Ma di quì non si scappa, ed i corridori lo sanno bene. Da domani ci sono tre giorni di Pirenei e Lunedì sarà il peggiore. Magià domani si gioca a chi c'è, c'è. Perchè per chi non ci sarà, che sia canicola o tetra nebbia poco importa: sarà terribile.
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