mercoledì 19 novembre 2008

Presentazione Giro 2009 - L'Appennino, la nuova sfida

Nella foto di "giacomo81" del forum di salite.ch il magnifico scenario dell'Appennino Ligure (passo del Faiallo) in una splendida giornata autunnale


E’ l’Appennino, la vera sfida che lancerà il Giro d’Italia 2009. Una vera e propria scommessa che, se vinta, potrebbe regalare alla corsa rosa (e all’Italia ciclistica) almeno un decennio di grandi soddisfazioni. Bistrattate e forse un po’ sottovalutate, le salite del centro Italia hanno adesso la grande occasione a portata di mano. Decidere il Giro. Se verranno effettivamente collocate nell’ultima settimana, e se il percorso non avrà proposto impegni troppo severi sulle Alpi, i grandi scalatori potranno giocarsi la maglia rosa su montagne in parte sconosciute. Petrano, Nerone, Terminillo, Vesuvio. Questi i nomi più quotati. Vincere questa sfida significherebbe poter affiancare le salite dell’Appennino a quelle alle Alpi in un abbinamento che potrebbe essere riproposto di anno in anno (come avviene al Tour con i Pirenei). Si coinvolgerebbero così nella sfida finale della maglia rosa regioni e città solitamente lontane dal fulcro del Giro. Pensate alle strade deserte a picco sul mare della Liguria, alle vette Toscane, ai gioielli del Montefeltro, alle vette solitarie delle Marche, agli altipiani Laziali ed Abruzzesi, alle vette sconosciute della Calabria e, perché no, della Sicilia. Tesori nascosi, strade arcigne capaci di nascondere grandi insidie e piccoli paradisi terrestri. Strade ricche di storia e di cultura, luoghi dove si vive e si mangia come una volta, degni di essere esposti al mondo. Strade della provincia, dove è difficile pedalare, perché piene di contropendenze e curve. Sono le stradine d’Italia.
La storia del Giro è il Pordoi. E’ lo Stelvio. E’ il Gavia. E’ il Mortirolo. Ma il Giro può e deve rinnovarsi cercando nobili novità sulle vette erbose del Centro e del Sud. Questa è la sfida. Vincere lo scetticismo con una tappa memorabile che possa portare il Giro a spostare il suo baricentro. Deve e può diventare il Giro di tutta l’Italia, perché, a nostro modo di vedere, ne vale davvero la pena.

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