giovedì 17 gennaio 2013

Giro d'Italia 1999: Bra - Borgo San Dalmazzo

Da qui alla cima cambia il mondo - Here to the top, it changes everything



Giunsi al Santuario di Castelmagno la sera prima. Montai la tenda su un piccolo dosso, poco oltre il piazzale per stare un po’ tranquillo. La strada era chiusa al traffico ed avrei così dormito tranquillamente. La montagna era già colma di gente. Mi ero spinto in perlustrazione con la moto sino al passo ed ero tornato indietro, su quella lingua d’asfalto che si inerpicava sul monte e che attraversava enormi ghiaioni lambendo gli orridi. Era un posto stupendo e la sera era diventata d’un colore che sembrava d’essere finiti dentro un antica cartolina. Un colore oro antico che permeava sino a valle, sino al Santuario. Quella notte si sentivano cori lontani che provenivano dai fuochi, su per il vallone, e la gente nel bar beveva birra guardando le anteprime del Giro alla televisione. Ognuno di noi aveva consapevolezza d’esser li non soltanto per una corsa di biciclette.
 

Il profilo della tappa - The stage profile

La mattina era serena e già il piazzale si era popolato di folla. Presi la motocicletta ed andai in alto, sull’altipiano che precede il passo a tre chilometri dalla cima. Attesi in quel luogo la corsa, che giunse nel primo pomeriggio, allorché il sole già bruciava le spalle. L’entusiasmo fu enorme. Le persone sembravano impazzire davanti al passaggio di Marco Pantani. I distacchi erano ampi. Sembrava di essere tornati sul Galibier. Con la moto mi riuscii ben presto a liberare del traffico del dopo corsa per portarmi nel più breve tempo possibile a Pradleves, il paese ai piedi della montagna. Un gruppo di persone erano radunate nel giardino d’un bar a guardare la corsa, che ancora non era giunta al traguardo. La sorpresa di vedere la tappa rivoluzionata dalla discesa aumentò ancor più il mio godimento; ero certo d’aver fatto delle splendide fotografie ed ero certo che quel giorno sarebbe stato ricordato. Ancora una volta, la passione di blogger aveva superato quella di appassionato.
Rientrai in riviera verso sera. Era ancora luminoso, ed il mare era splendido. Mi fermai su una grossa piazzola ad Arenzano. Avevo deciso di prendermi una pausa di qualche giorno, per poi riprendere la via del Giro nelle tappe finali. Oggi Pantani non aveva ammazzato il Giro d’Italia. Forse, ci sarebbe stato ancora qualcosa da raccontare.



Quando ero giovane ed avventuroso / The time I was young and wild
I came on the Fauniera the evening before the race. This climb was something new n the Giro and I was looking for great pictures of the race in which was considered the most important climb of the whole route. The road was narrow and wild. I decided to watch it till the top, to get a clear idea of the road, and to decide where to wait the Giro the day after. The evening colours were beautiful; I clearly remember it was a golden colour which  invaded the air, from the top of the mountain and penetrating in the valley below, till the ancient Santuary situated at San Magno, half way to the top. I mounted there my tend, little bit hidden from the road. That evening the people was excited and voices were clearly coming from the valley above. In the bar, just below the Sanctuary, people was drinking beer and discussing about the day after.
Peggio la salita o la spinta? / Worse the climb or the push?
The morning was shine and a crow had invaded the bigsquare in front of the church. All mountains around were watching all this people and were probably wondery why all of them in a day. But that was a special day, the first time Giro there ever! I went on the top, at 3km from the Alpine pass, and the sun was burning the shoulders when the Giro came. It has been a great moment. Pantani was alone and the gaps with the contenders was really large. I moved down to valley just after the passage and I did it fast with the motorbike. So I came in Pradleves, the first village at the feet of the mountain to watch the las kilimetres of race. I was surprised to see Savoldlli ahead and the race totally changed by the descent. I was even more excited to partecipate to that great day and to have pictures of it.

When I arrived on the sea it was the sunset. I stopped a minute on the side of the road to think about my day and to watch another great end. My Giro was taking a pause; a couple of days off, to join back again for the last stages. Pantani was not killing yeat the Giro. There was still something to watch.

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