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La partenza della 2a tappa, da Via Rizzoli |
Scende la pioggia, a tratti scroscia, bagnata e fitta. Via Indipendenza, lucida, riflette le ruote ancora lente dei primi temerari che lasciano i bus. Direzione firma, in Piazza Grande. Riflette anche le insegne luminose dei bar e riflette gli umori di una giornata che nemmeno l'aroma di un caffè intenso può cambiare più di tanto. Ma quale allegria? Il Giro parte, il Giro va. Il Giro, un giorno, tornerà. La città rimane. Sono attimi, quelli che oggi scivolano su uno schermo bagnato ma un tempo rimanevano appesi nei sogni di un foglio di giornale invecchiato, alle spalle delle mani sagge del calzolaio laggiù, in fondo alla strada che scende.
Bologna, appena poche ore prima, traboccava di calore e di passione dal portico di San Luca. Unico, intenso, primordiale, il legame fra tifosi e architettura, fra corpi e spiritualità. La fatica estrema di una cronoscalata che assegna la Maglia Rosa sul filo dei secondi e quella scalinata silenziosa che premia con la grazia, forse, la costanza dei passi lenti. Un tempo, un tempo preciso - correva l'anno 1956 - Fiorenzo Magni aveva inconsapevolmente provato a unire le due facce di questo luogo speciale. E ci era riuscito, impresso per sempre in una immagine memorabile: interno ed esterno del portico, le loro storie di sofferenza e ascesa riassunte intimamente in un istante comune, come spesso soltanto lo sport sa fare.
Confusi nel vociare dei gruppetti di ragazzi fuori dai locali, scorrono ancora gli ultimi rivoli di Giro. Sabato sera, un insolito sabato sera, e Bologna si è appena specchiata da vicino sotto un grande filtro rosa. Forse un po' distratta, forse ancora presa dal suo estro che non conosce una rotta costante e si sparge nei pensieri dei suoi mille e mille studenti. Questa primavera timida e quest'inverno prepotente lasciano poco spazio ai suoi giorni di festa. C'è un tappeto di ombrelli sotto le Torri e un ciclista di spalle che bacia la sua fidanzata. E le ruote passano, senza un perché.
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Lungo le prime rampe di San Luca, Mikel Landa, dorsale numero 1 |
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L'equilibrio sottile fra interno ed esterno del portico di San Luca |
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Madama Pioggia sull'ammiraglia della Jumbo Visma |
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