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Andrea, Fabio, Lorenzo e la fantastica vespa al bivio di Gagliole |
Al bivio ci sono una vespa e tre amici, Andrea, Lorenzo e Fabio. Ed il quarto sono io. In realtà non siamo amici, perché ci siamo conosciuti da appena qualche minuto, ma siamo tutti e quattro in questo luogo immerso nella campagna Marchigiana tra le più belle e le più nascoste che abbia ancora avuto modo di vedere. La torre di Gagliole di qui non si vede, ma di fronte a noi si sdraia tutto ciò che porta verso i Sibillini. Castelraimondo, Camerino, e poi ti immagini di là dall’altra parte il lago di Fiastra ed oltre vedi già le vette che ancora mostrano della neve, mentre qui da noi tutto è rigoglioso. C’è un silenzio irreale perché stiamo aspettando il Giro d’Italia, ed è questo che ci accomuna e ci rende amici. La vespa è uno spettacolo, ci porta indietro ed è semplicemente perfetta in questo contesto. Poi il bivio si popola, c’è la famiglia di Fabio, poi quella di Lorenzo, poi due signori anziani, un ciclista e forse anche qualcun altro. Si fa gruppo, si parla, si vede lo spettacolo con Plapp a testa bassa, che è imprendibile e poi Ulissi che sa di rosa ed il gruppo con la maglia rosa che si nasconde. Improvvisamente il bivio torna ad essere solitario, ed improvvisamente ognuno di noi ha fretta di andar via; ci si saluta sapendo che non ci si vedrà più, ma lo facciamo come se dovessimo rivederci ancora. Domani il Giro risale e continua, mentre il bivio di Galiole rimarrà dov’è sempre stato. Il Giro è passato da lì, lo si racconterà per tanto tempo. E così sarà come tornare a stare nuovamente insieme.
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