Omar Fraile sale sui Cappuccini; gli hanno appena detto che il suo compagno di squadra ha vinto la tappa |
Forse non tutti sanno, forse non tutti si sono accorti che sabato scorso quasi metà dei corridori non ha completato la tappa che arrivava a Fossombrone. Anche noi, che eravamo sulla strada dei Cappuccini ci siamo persi 66 ciclisti che mai erano passati da lì, e solo grazie all’amico Francesco abbiamo realizzato ciò che stava accadendo. Niente Sagan, niente Viviani che assieme agli altri ritardatari erano stati fermati dalla giuria in centro, sulla linea del traguardo, per evitare che la testa della corsa li riprendesse sulla salita e si venisse a creare il caos dei doppiati su una stradina larga poco più di due metri. Si narra che il primo dei “fortunati” sia stato Sagan (e l’ordine d’arrivo sembra confermarlo), ma di certo sappiamo che l’ultimo dei “condannati” è stato Fraile. Lo sappiamo perché eravamo lì con lui, mentre barcollava sulla bici e la gente gli diceva di tenere duro, che il suo compagno di squadra aveva appena vinto la tappa, e lui chiedeva conferme, mimava con la lingua fuori la sofferenza e la soddisfazione e continuava a barcollare. Non che sia un inetto in salita Omar, ma ora che sappiamo come si sono svolti i fatti e quale beffardo destino sia toccato allo Spagnolo, siamo certi che semplicemente non fosse la sua giornata.
1 commento:
mi hanno raccontato che l'ultimo (o quasi) a Recanati è stato Kuznecov. Si è fatto da solo quattro giri. Il primo giro è servito per leggere il numero e identificarlo, negli altri tre giri, con sua grande sorpresa, lo incitavano per nome. Un uomo sui settanta gli parlava in russo. Quando il nipotino gli ha chiesto la borraccia, Kuznecov, che non l'aveva piu, si è tolto dalla tasca l'ultimo gel e l'ha passato al bambino
Posta un commento