venerdì 19 dicembre 2008

Presentazione Giro 2009 - Basso - Infine l'uomo del ritorno


E’ seguito a vista da fotografi e giornalisti. Muove con se una trentina di persone. Tuttavia, essendo abituato alla popolarità (ed anche all’impopolarità) non soffre l’assedio. Rispetto a due anni fa le cose sono cambiate e si vede. E’ avvicinabile. E’ disponibile al contatto umano, al commento aperto. Due anni sono lunghi e di certo hanno avuto un bel peso sull’uomo di oggi. Commenta ma senza forzare i giudizi ma non è banale.

Vengo da due anni molto difficili e sono molto contento di essere qui, stasera.
Che giudizio ti sei fatto del percorso?
Si tratta di un Giro molto particolare, molto aperto.
Cosa intendi dire?
Potrei dirti almeno sei, forse sette, nomi di corridori che possono vincere questa corsa.
Dimmene tre.
Armstrong, Sastre e Di Luca.
Quale sarà la tappa chiave?
Diciamo che il week end che chiude la seconda settimana sarà quello decisivo. Le tappe del San Luca, Faenza e Petrano sono interessantissime e possono chiudere la corsa per la maglia rosa.
Pensavo avresti risposto la cronometro…
Quello sarà il primo momento chiave. Sarà la prima tappa che emetterà giudizi pesanti. Pesantissimi.
Una cronometro atipica.
Ma sempre una cronometro. Sarà comunque una prova in cui gli specialisti potranno avvantaggiarsi anche di parecchi minuti.
Non ti lamenti, vero?
Non posso fare una previsione su me stesso. E’ troppo tempo che sono fuori.
Ti vuoi tenere fuori da quei sette corridori e metti dentro Lance che è fuori da tre anni?
Io mi sento in grado di poter rivincere il Giro d’Italia. Ma prima del Giro voglio fare una buona primavera. Voglio vincere già prima. Voglio tornare vincente ben prima di partire per Venezia.
Tornando al Giro mi pare di capire che il percorso ti piaccia.
Guarda, io sono stato fuori da due anni; mi sarebbe comunque piaciuto, anche se fosse stato tutto in discesa.

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